Politiche giovanili

Centri giovanili: in tutto il nostro territorio non esiste neanche un centro giovanile. Ci sono stati progetti presentati in precedenza e in parte realizzati come la Caserma Bellosguardo di Villa Troili che la Giunta uscente non ha minimamente portato avanti. Come possiamo intercettare le esigenze dei ragazzi del territorio se non diamo loro nessuna occasione di ascolto, nessuna struttura etc.? Certo, il punto di partenza anche qui deve essere la presenza continua nelle Scuole, con incontri che permettano ai giovani di conoscere l’istituzione stessa e le sue opportunità.

Per i ragazzi di seconda generazione, figli di stranieri, affinché si possa favorire la loro inclusione, oltre ai corsi di lingua italiana organizzati con la collaborazione di Scuole e associazioni di volontariato, si creerà uno spazio dedicato all’ascolto dei loro bisogni ma anche delle loro proposte.

Trasporti per i giovani: partendo da chi frequenta i nostri licei, che sono pezzi di storia della città di Roma, si soffre una carenza di mezzi di trasporto incredibile. Questo vale sia nelle aree strutturate dove la crisi di ATAC ha di fatto portato al taglio del 20% delle corse del tram 8 e del bus 44, e sia per le zone più esterne nelle quali da sempre ci sono disservizi . Non si può raggiungere il quadrante Bravetta – Pisana la mattina, partendo da Massimina, a bordo soltanto dello 088: si assiste ogni giorno a scene indegne di per una capitale europea, tanto l’autobus è pieno. Bisogna potenziare le corse.

Sharing mobility: bisogna portare il servizio in tutto il territorio del Municipio XII (al momento, si ferma a Casaletto). Immaginiamo un hub di bike e monopattini vicino a ogni scuola superiore del Municipio, e un hub simile negli snodi principali dei mezzi di trasporto (ad esempio Stazione Aurelia, Capasso, Casaletto, Stazione Trastevere etc.). In questo modo si darebbe un segnale importante e il via a un cambiamento anche alla cultura dei trasporti nella nostra città.

Coinvolgere i ragazzi: prima di compiere qualsiasi scelta, coinvolgeremo ragazze e ragazzi, in un serio processo di co-programmazione e co-progettazione su come gestire questi spazi e dove localizzarli. Ci sono tante strutture disseminate per il territorio che possono essere consegnate a questo fine, come le già citate Casetta ex Garibaldina o la Caserma Bellosguardo.

Coworking pubblici: salendo di età, notiamo l’assenza nel Municipio XII di spazi di coworking pubblici. Credo fortemente che anche questo sia un tema a cui dare risposte, considerando lo sviluppo dello smart working, ma nessuno pensa a dare i giusti strumenti e chi magari non li ha. O, più semplicemente, non si pensa alle incredibili energie che si possono scatenare in spazi di lavoro condivisi, dove possono incontrarsi le tante associazioni e start up nate nel Municipio negli ultimi anni e che sono prive di una rete di incontro.